Siamo stati in quarantena, chiusi nelle nostre case diventate all’improvviso tutto il nostro mondo. Abbiamo desiderato uscirne e poter tornare a una vita normale fatta di relazioni e attività, anche banali, come prendere un caffè, mangiare una pizza, girare in bicicletta.
Molti autorevoli commentatori hanno disquisito sugli effetti di questo tempo forzatamente sospeso. Hanno parlato di traumi e ferite, ma anche di capacità di reagire, e ci hanno elargito le loro conclusioni pessimiste, usciremo peggio, o ottimiste, saremo migliori.
Non è facile capire qual è lo spartiacque che fa scattare in una persona una reazione o l’altra. Forse più di una definizione di sé, conta un’opportunità. È quando ti trovi davanti qualcuno che mette a nudo la sua fragilità che scopri chi sei.
Tra i pessimisti, insospettabili poeti come il menestrello di Duluth, Bob Dylan, che si chiede: “Quante strade deve percorrere un uomo per essere considerato tale?” La risposta soffia nel vento, leggera, a volume così basso che noi non siamo, ancora, in grado di porgere l’orecchio ed ascoltare.

Il problema della fragilità di tanti nuclei famigliari, la cui domanda di aiuto sta crescendo in queste settimane, come certificano i settori competenti degli enti locali, di grandi e piccoli comuni dal Nord al Sud, come conseguenza della perdita di lavoro o del rallentamento dell’economia in conseguenza dell’epidemia sanitaria, ha sollecitato con forza le risposta di welfare del nostro Paese. Mentre il settore pubblico ha cercato di accelerare interventi e distribuzione dei buoni spesa, l’esplosione della domanda è andata più veloce e ha catalizzato le energie del Terzo Settore.
L’idea della colletta alimentare straordinaria del 23 maggio è nata in questo clima e, nell’incertezza che oggi accomuna tutti, era una vera scommessa. Presso Il Borgogioioso sabato 23 maggio sono state raccolte derrate alimentari pari a 1.165 kg e in tutta Carpi si è raggiunto la quantità totale di 5.370 kg, la cifra più alta finora raccolta attraverso iniziative di questo tipo.

E, allora, dobbiamo dirlo: ci sono i pessimisti della ragione ma anche gli ottimisti della volontà, quelli che messe da parte teorie e paure, aggiungono una o due cose alla lista della spesa, che forse non salva il mondo ma aiuta una famiglia. Al Borgogioioso sabato 23 maggio l’avete fatto in tanti. Avete regalato cibo e speranza. Stavolta la risposta nel vento, cari clienti, siete voi.