“Lend and tend”, arriva dall’Inghilterra l’ultima tendenza green.

Cos’è il garden-sharing? L’idea è semplice, ci sono persone che vorrebbero un giardino di cui prendersi cura ma non ce l’hanno, altre che ne hanno uno, ma manca il tempo o la voglia di occuparsene. Per rispondere a queste due esigenze, l’inglese Joyce Veheary ha creato una piattaforma on-line, www.lendandtend.com, che funziona in questo modo: ci si iscrive al sito, si compila un questionario e ci si presenta, sia che uno cerchi un giardino, sia che uno lo voglia prestare. In poco tempo Joyce o i suoi collaboratori mettono in contatto le persone che cercano un giardino con chi lo vuole affidare temporaneamente alle cure di qualcuno. Il successo in Inghilterra è stato immediato, qualche “connessione” è nata anche in Australia e negli Stati Uniti.
Il garden-sharing non tocca solo la vita dei singoli ma ha un impatto anche sulla vita di comunità, si possono costruire rapporti fra le varie generazioni, condividere conoscenze e far nascere nuove amicizie. Per alcuni anziani significa superare la solitudine, ripartire costruendo nuove relazioni. Ci si può sentire più coinvolti nella vita del quartiere, diventare dei vicini ancora migliori, potenzialmente ne guadagna anche la sicurezza delle nostre città. Conoscere nuove persone, magari quelle che consideravamo troppo diverse e distanti da noi. Trascorrere del tempo in giardino, all’aria aperta dimenticando il traffico e lo stress della nostra quotidianità non può che essere un ottimo motivo per vivere con entusiasmo l’esperienza del garden-sharing.
I benefici del giardinaggio sono davvero tanti, essere in uno spazio verde migliora il nostro umore, alcuni gesti come seminare o estirpare le erbacce aiutano la meditazione, rilassano, fanno bene all’anima. Osservare la natura, vedere le piante crescere ci rende più sereni, ci spinge ad apprezzare le piccole cose.
Quello che ci insegna Joyce è che la stessa esperienza positiva la possiamo vivere anche se ad occuparsi del nostro giardino è un’altra persona, come se le mani sporche di terra fossero le nostre.