Il più famoso al mondo è The Cal, il prestigioso calendario Pirelli, che tutti conoscono nonostante non venga messo in vendita ma sia regalato a una lista di VIP. Uno dei più popolari in Italia, venduto in 6 milioni di copie, è quello di Frate Indovino. Il più storico, anno di nascita 1928, è il Calendario dei Carabinieri, la cui tiratura supera il milione e mezzo di copie. I più ricercati dai collezionisti, su e-Bay e nei mercatini vintage, sono i calendarietti da barbiere dedicati allo sport, in particolare al calcio, tenuti insieme da un cordoncino in origine di seta con nappa, riecheggiano nelle decorazioni dorate gli anni ruggenti della bella époque. Sono solo alcuni esempi che attestano la lunga durata del format cartaceo del calendario, il cui fascino resiste nell’epoca digitale e mantiene il primato anche rispetto alle agende online.
Tra arte, moda, storia e cultura popolare, il calendario è un oggetto che mantiene inalterato fascino e utilità. Erede degli almanacchi dell’Ottocento, diventato fenomeno di costume e di costumi un po’ licenziosi, ha conferito il sigillo della gloria a dive del cinema, eroi dello sport, film d’animazione ed eroi del fumetto, della letteratura per ragazzi e del cinema.
Gli universitari che incominciano l’anno accademico nei collegi amano quelli da tavolo, anche perché non sempre è permesso piantare chiodi sui muri, con le foto delle città d’origine, della famiglia o degli amici.
Oggi un calendario “personalizzato” si può trovare presso i punti informazioni dei luoghi di villeggiatura, negli stand fieristici delle aziende, oppure nei centri commerciali, come Il Borgogioioso di Carpi, dove è in corso il Contest fotografico artistico #insiemealborgo che invita a partecipare alla realizzazione di un calendario carpigiano postando uno scatto presso il centro commerciale da soli, tra amici, con la famiglia o semplicemente mentre si sorseggia un caffè. Foto dal 2020, anno memorabile; con la quotidianità delle piccole cose si prova a guardare al futuro… 2021!