Alcune idee di libri da mettere sotto l’albero.
Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia di Zerocalcare
Dopo il successo di “Strappare lungo i bordi”, serie italiana che su Netflix ha battuto, in Italia, il successo di Squid Game, esce in libreria, come strenna natalizia, “Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia” di Zerocalcare. Cinque storytelling di cronaca disegnata che ripercorrono fatti di rilievo, nazionale e internazionale, nel periodo che va da dicembre 2020 a novembre 2021: la situazione nel carcere di Rebibbia, zona di Roma molto cara all’autore, un aggiornamento sulla situazione del campo di Makhmour,  dei profughi curdi, dopo l’epilogo, almeno per le forze Occidentali, della guerra in IRAQ, le problematiche della cancel culture, e quelle della sanità territoriale per finire con un “dibattito” su cosa ha significato per l’autore la realizzazione di “Strappare lunghi i bordi”. Zerocalcare affronta questo mare magnum con una narrazione disincantata, una grafica espressiva e un linguaggio che a dispetto dell’apparente gergalità sa cogliere il nocciolo delle questioni e sa farsi capire da tutti.
Senza tradire la sua matrice culturale punk, da cui deriva il titolo della serie “Strappare lungo i bordi”, la visione di Zerocalcare è lucida e lineare come una linea tratteggiata da strappare man mano mentre il destino gli si rivela in un disegno ordinato e compiuto di senso. Ne è un esempio Kobane Calling, che anche nelle edizioni aggiornate, ha rappresentato un vero caso per l’inedito reportage giornalistico disegnato che denuncia la situazione dei profughi curdi sul confine turco-siriano. Un reportage, dalla parte del popolo curdo che è stato un vero campione di vendite tradotto in otto lingue. Ma già con “Dimentica il mio nome” Zerocalcare era stato candidato al Premio Strega entrando tra i dodici finalisti. Una varietà espressiva che con “La profezia dell’Armadillo” ispira altri linguaggi come il cinema. Zerocalcare si è affermato come uno dei narratori più significativi e popolari, consacrato anche dalla mostra, con molti inediti, che si è tenuta al MAXI nel 2019 dedicata a “Scavare Fossati – Nutrire coccodrilli”.
Un autore da leggere con vera passione civile e da conoscere approfittando del periodo natalizio.

L’album dei sogni di Luigi Garlando
Si preannuncia una strenna letteraria natalizia di grande successo, il romanzo, scritto dal giornalista sportivo Luigi Garlasco, ispirato alla storia vera di una delle famiglie di Modena più note nel mondo: I Panini. “L’album dei sogni” – il titolo si riferisce al mitico album di raccolta delle figurine dei calciatori – racconta la storia di una famiglia modenese d’eccellenza: numerosa ma molto coesa, laboriosa e insieme creativa, gioviale eppure colta. Il pragmatismo dei sogni si presenta come inevitabile ossimoro per descrivere quella stagione in cui il coraggio e l’ingegno animarono gli artefici del nuovo rinascimento italiano che fa seguito allo sfacelo del secondo dopoguerra. Ma l’avventura dei Panini, otto tra fratelli e sorelle, comincia un po’ prima con l’acquisto dell’edicola di Corso Duomo, in centro a Modena.
Espressione di quel connubio, tutto modenese, tra spirito d’iniziativa e capacità di anticipare il futuro a cui si unisce una gioia di vivere, i Panini danno vita a un’impresa fino a quel momento mai realizzata. Non che ci fossero già raccolte di figurine, come le mitiche Mira Lanza nate negli anni Cinquanta, ma due sono le idee vincenti e inedite: abbinarle allo sport che raccoglieva più consensi nel Paese e attuare una distribuzione del prodotto su scala nazionale. In tutta Italia la raccolta delle figurine diventa passione e fenomeno popolare e unifica l’Italia da Nord a Sud, e anche all’estero, in un’oggetto, in fondo semplice, eppure restato nella memoria collettiva come uno dei ricordi più cari.
Sullo sfondo di un’Italia sconfitta e distrutta, la dignitosa marcia verso la libertà e il benessere non poteva che avere la faccia aperta dei formidabili Panini: ritratto di una famiglia, di un’epoca e icona di un intero Paese. Il libro uscito dalla penna di Garlando, bravo giornalista sportivo, scorre così velocemente che alla fine dispiace che finisca. Da leggere a Natale e anche dopo.

A M Arcord Chéerp – Ricordi, tradizioni, dialetto, modi di dire della nostra terra di Mauro D’Orazi
Il libro di Mauro D’Orazi è una raccolta di “chicche” di Carpigianità, luoghi, persone, modi di dire, gossip e aneddoti, tutti quei fait divers che secondo il Poeta rendono la vita unica e che sicuramente identificano in un modo unico e originale una cittadina come Carpi. Corposo volume, secondo la definizione dell’autore, corredato da una preziosa raccolta di 600 foto d’epoca, selezionate da un archivio decisamente importante e ancora più ricco, frutto di meticolosa e appassionata ricerca da autentico collezionista, propone una quindicina di “ragionamenti” su dialetto, tradizioni come la Torta Paradiso, diventata vero veicolo d’impresa locale, e ricordi di Carpi e dei Carpigiani. Una rassegna di epifanie di quell’oggetto, a molti di recente arrivo a Carpi, non così evidente, ma per gli intenditori come D’Orazi invece quanto mai presente e caro, di cosa significhi essere nato e vivere nella città della scagliola e delle maglie, del buon cibo e del vivere en large, con quella sonora voglia di emergere che resta forse l’aspetto che ancor oggi più colpisce chi arriva a Carpi per la prima volta. Un libro di ricordi e di autentiche scoperte, a seconda di chi lo legga, quello di D’Orazi che per ironia e buonumore scommettiamo possa strappare sorrisi e qualche nostalgia di quella provincia italiana la cui eco, arguta e salace, risuonava nelle nebbie della metropoli milanese grazie a quel campione di emilianità che fu Guglielmo Zucconi a cui siamo certi questo volumetto sarebbe certo piaciuto.