Dal 2 al 10 marzo 2024 nella galleria del Borgogioioso è visitabile la mostra “Il valore delle donne”; questo articolo è una introduzione al percorso e un invito a visitare la mostra.
Un noto testo universitario riporta una ricerca statistica. In una scuola viene fatta un’indagine su un campione rappresentativo di studenti che mette in relazione il peso corporeo col livello di rendimento scolastico. I dati evidenziano che gli studenti leggeri sono i più bravi. È vero o è falso?
Molti, ritenendolo non verosimile, si chiedono: il campione è stato scelto in modo corretto, la rilevazione è stata fatta con cura, i dati sono stati trattati in modo adeguato? Diciamo subito che tutto è corretto e ben fatto. Non è mettendo in dubbio la conclusione che si trova la risposta. Ciò che è sbagliato è l’approccio. Occorre chiedersi: perché è vero? Si può ipotizzare una relazione tra peso, salute ed efficienza delle prestazioni tipo mens sana in corpore sano. Ma non è la strada giusta. Queste sono solo convinzioni o bias. Oppure buttarla in psicologia: il leggero è vuoto e più disponibile a farsi riempire. O puntare sull’attitudine. Pura illogicità o bias al cubo.
La risposta è che gli studenti più bravi sono ragazze e le ragazze hanno un peso corporeo inferiore rispetto ai maschi. Ecco perché è vero che gli studenti leggeri sono i più bravi. Però questo dato non lo sapevamo. E il punto è esattamente questo, in molte ricerche le domande rispecchiano quello che sappiamo già, non la ricerca del nuovo. Anche le convinzioni personali sono un ostacolo: per la maggior parte delle persone è impossibile credere che la conclusione della ricerca sia vera. Oppure la capacità di ragionare cede di fronte al potere rassicurante del numero. In realtà l’oggettività del numero non ci spiega la realtà semplicemente ce la descrive.
La stessa cosa accade quando parliamo del valore delle donne. Le ricerche che misurano l’andamento economico e le prestazioni dei sistemi sociali ci dicono che gli elementi che pesano sono gli uomini. Quindi gli uomini sono più bravi. In un mondo in cui il numero è un totem, le donne vengono definite in termini di minus più che di plus. Meno titoli di studio in ambiti considerati importanti come matematica, fisica o ingegneria. Meno donne in posizioni lavorative apicali. Meno reddito e pensioni più leggere. Tutto vero, anche in questo caso la ricerca è corretta. Seguono i soliti bias: dipende dalla natura della donna o dalla cultura della società? Invece chiediamoci perché è così? Perché le donne sono escluse. E l’iniquità del sistema escludendo le donne crea un futuro insostenibile.
La mostra “Il Valore delle Donne” nella galleria del Borgogioioso dal 2 al 10 marzo è un percorso che, in occasione dell’8 Marzo, spiega come l’empowerment femminile, colmando gli squilibri economici e sociali di genere, possa sostenere una maggiore crescita economica, ridurre la povertà e i conflitti generando stabilità. Non solo “conti alla mano”, ma soprattutto mettendo le donne nel conto.
Count her in.

© TUTTI I DIRITTI RISERVATI